domenica 16 dicembre 2012

Nevica e noi ...biscottiamo!!!

Eh sì visto che la neve è arrivata a farci compagnia, anzi per la verità si sta già sciogliendo, per passare il pomeriggio in casa con i miei bimbetti, ho deciso di fare "impiastricciare" un po' le loro manine, preparando i i biscotti natalizi per eccellenza, quelli profumati alle spezie (visto che devono mangiarli loro, ci sono andata molto piano, giusto un pizzico di zenzero e appena un pochino di più di cannella!!!). Quest'ultima spezia (abbinata pero' ai chiodi di garofano, che da soli li gradisco) non mi faceva impazzire, anche se mi ricordava molto il profumo dei dolci tipici calabresi, che si preparavano durante quei pochi Natali che trascorrevo dai miei nonni da piccola, dolci che mia mamma propone tutti gli anni per non scordarsi delle tradizioni e che mangio poi molto volentieri, ovvero i "tardilli". Un giorno ho visto una ricetta della mela cotta, con noci, miele ed una spruzzatina di cannella...allora ho voluto provarla, e sarà che il profumo mi ha rimandato ai ricordi dell'infanzia, ho deciso che era tornato il momento di rivalutarla e, quale miglior modo, se non nei biscotti di Natale! Non sono riuscita a trovare in giro la formina del gingerbread e quindi mi sono cimentata nella creazione manuale, disegnandone la sagoma sulla carta da forno e ritagliando poi il biscotto con il coltello...è venuto fuori un mega-omino di pandizenzero, praticamente ne ho fatti quattro e poi per il resto della pasta ho utilizzato le formine già pronte, in veste natalizia.
Ho adocchiato questa ricetta sul blog della mia "amica virtuale" Natalia, preparata dalla sua bravissima figliola maggiore Chiara, e ho subito deciso di provarla ed è stata proprio una scelta ottimale. I biscotti sono venuti buonissimi anche se credo che la prossima volta, essendoci la presenza del miele, diminuirò un pochino la quantià di zucchero.

Biscottini speziati di Babbo Natale







Cosa serve:
250 gr. di farina 00 setacciata
100 gr. burro morbido
100 gr. zucchero di canna
1 uovo
20 gr. miele
1/2 bustina di lievito per dolci
un pizzichino di zenzero
un pizzico di cannella

Inserire tutti gli ingredienti nel mixer (io ho usato il bimby) ed ottenere un impasto un pochino sbicioloso. Compattare lo stesso e avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare in frigo per almeno 30 minuti. Riprendere il panetto e posizionarlo tra due fogli di carta da forno, stenderlo con il mattarello fino ad uno spessore di circa 1/2 centimetro. Tagliare le sagome con le formine o a mano libera con il coltello, come ho fatto io per l'omino, e posizionare i biscotti ottenuti su una teglia, ricoperta di carta da forno. Cuocere in forno già preriscaldato a 170° per circa 15 minuti. Lasciarli raffreddare e spolverizzare di zucchero a velo. Si conservano per qualche giorno, chiusi in un barattolo di latta.
Buona merenda

sabato 15 dicembre 2012

Un po' di sal...siccia in zucca!!!

Quasi un mese fa i miei mi avevano portato un bel pezzettone di zucca, che avevo usato in diversi primi piatti e mi sono accorta di non averne inserito neanche uno sul blog. Quindi rimedio subito con questo accostamento perfetto di sapori, come si dice, gli opposti si attraggano no?! Ho preparato questa pasta di domenica e, per renderla adatta al "dì di festa", ho deciso di fare una passaggio in forno per una gustosa gratinatura.

Pasta al forno salsiccia e zucca















Cosa serve (x 2 porzioni abbondanti):

400 gr. rigatoni
300 gr. zucca
300 gr. salsiccia di suino
1/2 cipolla rossa
1/2 bicchiere di vino bianco
1 rametto di rosmarino
3 cucchiai di parmigiano reggiano
50 gr. di gruvyère
olio
sale

Lavare la zucca, eliminare la buccia*, e tagliare a pezzetti. Rosolare con un filo d'olio intanto in una padella la cipolla, tagliata sottile. Aggiungere la zucca e la salsiccia, liberata dal budello e ridotta a pezzetti. Rosolare qualche minuto e sfumare con il vino bianco. Aggiungere un rametto di rosmarino e cuocere per circa 30 minuti, finché la zucca non sarà diventata abbastanza morbida da essere schiacciata. Nel frattempo cuocere la pasta per metà del tempo indicato sulla confezione. Unire al sughetto eventualmente un po' di acqua di cottura della pasta se dovesse asciugarsi troppo. Scolare la pasta ed unire alla pentola con il sughetto, aggiustare eventualmente di sale, eliminare il rosmarino, aggiungere una parte di parmigiano reggiano ed amalgamare un pochino, versare in una pirofila da forno, unire il  gruvyère tagliato a cubetti e spolverizzare con il restante parmigiano reggiano. Terminare la cottura della pasta in forno a 180° per circa 20 minuti, finché il formaggio non si sarà sciolto e si sarà creata la giusta gratinatura in superficie.
Buon appetito


* i pezzetti di buccia della zucca avanzati, per la serie non si butta via niente, si possono cuocere in forno in un cartoccio formato con la carta stagnola, conditi con un filo d'olio, spolverizzati con aglio e rosmarino tritati ed un pizzico di sale, a 180° per circa 30/40 minuti, il tempo necessario per renderli morbidi. Sono veramente squisiti!

venerdì 14 dicembre 2012

I profumi del "caldo": finocchietto e arancia!

Visto che i meteorologi hanno previsto una nuova nevicata, che effettivamente è arrivata ad imbiancare la città, noi ci scaldiamo con il profumo delle zone "calde" del Paese. Da quando mia mamma mi ha portato il finocchietto selvatico, sono letteralmente inebriata dal suo profumo, lo metterei dappertutto, ma l'abbinamento preferito è a caldo con il pesce. Anche se in questi giorni ho assaggiato le olive "ammaccate" (ossia schiacciate, ne mangerei quintali) che hanno preparato i miei nei vasetti e il finocchietto a "crudo", è fantastico lo stesso. Il pirmo pesce, al quale ho deciso di abbinare questo aroma stupendo è una insignificante platessa, che ho preso già in filetti e superfresca al mercato (di solito preferisco dei pesci dal sapore un po' più deciso). Questo piatto si abbina perfettamente ad un'insalta di arance, aromatizzata con il pepe rosso calabrese, con aggiunta di qualche oliva "ammaccata". Anche i piccoli di casa hanno gradito e pure le olive, nonostante il tocco leggero del peperoncino.

Platessa al finocchietto e succo d'arancia




Cosa serve:
x il pesce:
4 filetti di platessa freschi
il succo di un'arancia
1 rametto di finocchietto
2 zucchine piccole
4/5 pomodorini ciliegina (io ne ho una scorta nel frezeer dell'orto di mio papà)
1/2 cipolla
olio
sale

x l'insalata:
1 arancia (che io non spello a vivo, xché mi piace la "croccantezza" della parte bianca, ricca anche di vitamine)
sale
olio
un pizzico di pepe rosso
qualche oliva "ammaccata"


Sciacquare il pesce e tenere da parte. Lavare i pomodorini e  le zucchine, tagliare queste a rondelle.  Nel frattempo rosolare in padella la cipolla, tagliata a striscioline, con un filo d'olio, unire le zucchine ed i pomodorini e salare. Dopo qualche minuto aggiungere i filetti di platessa, sfumare con il succo dell'arancia e unire un rametto di finocchietto selvatico. Regolare di sale e cuocere per circa 15 minuti, finché il pesce risulterà tenero. Serivire caldo.

Per l'insalata: lavare e sbucciare un'arancia. Tagliarla a rondelle e condire con sale, olio e pepe rosso, qualche oliva e qualche ciuffetto di finocchio fresco per decorare.

Buon appetito

Con questo post volevo ringraziare Stefania del blog Stefania's Kitchen per il premio conferitomi
sei stata veramente molto carina ad indicarmi tra i vari blog. Questa volta salto il rito del giro, in quanto nuova di questo ambiente, devo ancora un po' studiare (con i piccoli nei paraggi poi, diventa impegnativo gestire questo iter :)).

giovedì 13 dicembre 2012

Evviva Santa Lucia e i dolcetti superleggeri!!

Oggi è Santa Lucia, la protettrice degli occhi e della vista. Di questa Santa ricordo il dipinto che mia nonna aveva in camera da letto questa, una fanciulla bellissima che teneva in mano un vassoio con sopra degli occhi, i suoi, che le erano stati strappati, o se li era strappati (in merito vi sono varie versioni) perché non si era piegata al volere della sua famiglia di rinnegare la propria fede e sposare un pagano.
Questa ricorrenza quando eravamo piccoli era molto sentita, per i giochi nuovi che arrivavano per l'occasione, essendo stati buoni. Una volta cresciuti e scoperto il "trucco", l'ansia dei doni non vi era più, ma veniva ricordata ugualmente la Santa e quindi la data, anche perché dovrebbe rappresentare, secondo la tradizione popolare, il giorno più corto dell'anno (il detto dice "Santa Lucia, il giorno più corto che ci sia!") e dopo il quale, dovrebbero aumentare un po' le ore di luce (ma anche questo fenomeno è tutto da provare!!!).
Anche se a Milano non viene celebrata questa festività, da quando ci sono i miei bimbi, abbiamo ripreso a festeggiarla sia qui che dai nonni, dove di solito porta in dono dei vestitini (questa volta è passata da loro in anticipo nel weekend scorso, lasciando in regalo sciarpa, cappello e guantini nuovi), mentre a casa lascia dei semplici pensierini (questa volta delle palline di ceramica da dipingere e "infornare") . I piccoli preparano la sera prima un cestino con il fieno (rappresentato dalle foglie di arance e mandarini) per l'asinello e i frutti per la Santa... Per festeggiarla, visto che siamo ancora in pieno "clima influenzale", le dedichiamo questi dolcetti superleggeri.


Dolcetti superleggeri (senza burro, senza uova)
(ricetta liberamente ispirata dal blog "Una finestra difronte", con qualche mia variazione)






Cosa serve:
(a me sono venuti con queste dosi 15 dolcetti)

300 gr. farina 00
110 gr. di zucchero semolato
30 gr. zucchero di canna (avevo a disposizione solo questa quantità)
45 gr. cacao amaro
340 ml di latte
1 bustina di lievito per dolci
quadretti di cioccolato fondente

In una ciotola versare la farina, il lievito ed il cacao setacciati, unire lo zucchero ed il latte e mescolare con una frusta (io ho usato il frullino elettrico!). Se necessario aggiungere altro latte, per rendere l'impasto liscio ed omogeneo. Versare il composto nei pirottini di silicone o di alluminio (questi ultimi ricoperti dalle cartine, se si hanno a disposizione, per evitare di imburrare gli stampini) e aggiungere in ognuno mezzo quadratino di cioccolato fondente. Cuocere le tortine in forno caldo a 160° per circa 45 minuti (fare la prova stecchino dopo 30 minuti, visto che ogni forno è diverso). Lasciare raffreddare, sformare e spolverare di zucchero a velo.
Buona merenda


P.S.: ho preferito la versione con solo latte e con l'aggiunta del cioccolato fondente,  per rendere la merenda più sostanziosa per i piccoli e goduriosa per i grandi!!!

P.S.S.: questi dolcetti si mantengono per più giorni, anzi subito sono un po' "stopposi", poi invece si ammorbiscono, quindi diventano ancora più buoni!!!





martedì 11 dicembre 2012

Il tortino della... fata!!!

Mi sono ispirata per questo tortino favoloso ad una ricetta della simpatica signora Antonella, del blog dedicato ai bambini, intitolato fata cuoca, che ho scoperto grazie ad un'altra "amica virtuale", Natalia. La signora Antonella lavora presso gli asili nido del comune di Modena, (città molto familiare perché collocata vicino a casa dei miei), con amore e attenzione per i bambini ed i loro gusti, le stesse cose che vorrei tanto mettessero le "cuoche" che preparano da mangiare per la mensa della scuola del mio grandone (ma da come giudica lui quel poco che mangia, non mi pare sia così purtroppo!!!). Ho apportato delle variazioni alla ricetta in base agli ingredienti a mia disposizione!

Tortino di verza e patate della Fata

















Cosa serve:
(dosi per 2 persone)

alcune foglie di verza (io ne ho usato una piccola dell'orto di mio padre)
3 patate medie
2 cucchiai di parmigiano reggiano
foglie di salvia a piacere
3 fette di speck
50 gr. formaggio gruvyère
olio
sale

Lavare le foglie di verza e sbollentare in acqua bollente salata per 2 minuti. Sgocciolare e raffreddarle sotto l'acqua fredda. Pelare e lavare le patate e tagliare a fette sottili, sbollentarle nella stessa acqua bollente, per 3 minuti. Sgocciolare anche le patate e raffreddarle. Ungere nel frattempo una pirofila da forno con un filo d'olio, stendere sul fondo le foglie di verza, spolverizzare con il parmigiano reggiano aromatizzato alla salvia (io non avevo abbastanza foglie e quindi ho messo il formaggio "nature"), unire le patate, lo speck tagliato a striscioline, il parmigiano e formare un altro strato di patate fino ad esaurimento delle stesse, poi ancora speck, il gruvyère ridotto a cubetti ed una spolverata finale di parmigiano reggiano, decorare con foglioline di salvia ed infornare a 180° per circa 30 minuti. Lasciare intiepidire e servire.
Buon appetito.


P.S.: i bimbi hanno assaggiato e gradito molto il piatto, come al solito il piccolo più del grandone!!!
Grazie Antonella

lunedì 10 dicembre 2012

Ma che freddo fa...(ci vuole un bel minestrone)!!!

Così cantava Nada al Sanremo del 1969...ed in questi giorni che siamo nella morsa del gelo, la frase che si sente ripetere spesso é questa, almeno da me!!!
Lo scorso weekend (lungo per i milanesi, per la festività di Sant'Ambrogio), siamo stati dai nonni in compagnia di neve, gelate notturne, virus e germi di ogni genere. Per scaldarci abbiamo gustato quindi un superbollente minestrone della nonna con le verdure raccolte nell'orto del nonno, prima della grande gelata!
Abbiamo una doppia veste del piatto, proprio perché gustato in più sere! Per i bimbi ovviamente ho frullato il tutto.

Minestrone dell'orto del nonno







Ulivo in veste "natalizia"

Cosa serve:
(non ho indicato le dosi, perché viene preparato a piacimento ogni volta)

carote
patate
cipolle
pisellini surgelati
fagiolini piattoni dell'orto (surgelati)
cavolo cappuccio
sedano
prezzemolo
zucchine dell'orto (ancora qualcuna ha resistino al freddo)
verza
bietole
fagioli bianchi (già cotti)

Cuocere le verdure in abbondante acqua per circa un'oretta. (Se si inseriscono anche i fagioli, unirli solo alla fine). Salare, pepare (se piace) e condire con un filo di olio a crudo. Servire con i crostini di pane oppure con la pasta da minestra.
Buon appetito

mercoledì 5 dicembre 2012

La gallinella...e il gatto!!!

So benissimo che il titolo del racconto di Sepùlveda parla di una gabbianella, ma questa è... un'altra storia!!!
Quest'estate il nonno aveva preso in custodia tre pulcini (poi diventati ovviamente delle gallinelle), che aveva collocato in un pollaio improvvisato per l'occorrenza, con tanto di comfort per le bestiole, che sono state "difese" dal gatto, anzi dalla gattina di casa, con tanto di acquolina in bocca, dai dispetti e continui agguati del mio piccolino. Crescendo le gallinelle, riducevano il loro spazio vitale  e così, come vuole il loro destino, seppur tragico, sono finite in pentola, creando un buon brodo (altro che gallina vecchia!) e in insalata, come in questo piatto. Per lo stesso mi sono ispirata ad una ricetta di Nigella Lawson, la "dea inglese della cucina", che seguo su Gamberorossochannel, e che ogni tanto tira fuori dal "giacchino di jeans" qualche idea leggera (lei per realizzare questo piatto aveva usato del petto d'anatra).



Cosa serve:
petto di gallinella, precedentemente cotta in brodo
insalata verde a piacere
1/2 cespo di radicchio rosso
chicchi e succo di melagrana
salsa di soia
olio

Dividere il petto in tante pezzi e unire al piatto con l'insalata verde e rossa. Creare un emulsione con la salsa di soia, l'olio e aggiungere il succo di melagrana, che dà un tocco agrodolce, molto gustoso al piatto.
Buon appetito


Con questa ricetta partecipo al contest di Cinzia in collaborazione con Salter

patecipi !?!




lunedì 3 dicembre 2012

Farfalle ...infuocate!!!

Per iniziare la settimana con brio e scaldarsi un po', visto che l'inverno ha già cominciato a bussare alle porte, un bel primo piatto superpiccante è quello che ci vuole! Per preparare questo piatto non serve usare il peperoncino ma un bel pezzo di 'nduja, il salame "bomba" calabrese, che ne contiene già un bel po' al suo interno, e che nel mio frigo non manca mai!


Farfalle con la 'nduja e pomodorini




Cosa serve:
due fette spesse di 'nduja
olio
5 pomodorini
300 gr. farfalle


Cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo preparare il sughetto, facendo rosolare in padella con un goccio d'olio, le fette di 'nduja sbriciolate, aggiungere i pomodori, tagliati a metà, e cuocere per alcuni minuti. Scolare la pasta e versarla nella padella con il sughetto, amalgamare il tutto e servire.
Buon appetito


P.S.: i pomodorini servono ad attenuare un po' la piccantezza del salume.



domenica 2 dicembre 2012

Una giornata ricca di emozioni...e di biscotti!

Dopo una settimana chiusi in casa con i bimbi malaticci, finalmente oggi siamo andati alla ricerca dei primi regali di Natale. Il centro della città ovviamente era stracolmo di gente con le nostre stesse intenzioni, le vetrine già allestite a festa ed intorno al Duomo un mercatino con i prodotti tipici delle varie regioni italiane e non solo. La temperatura rigida ci ha fatto poi rifugiare a LaRinascente, dove al quinto piano, era stato allestito un set fotografico per i bambini, in occasione della raccolta fondi per Haiti, organizzato da Vogue Bambini e altri enti! E qui è iniziata la mia prima emozione, ho conosciuto finalmente la mia "amica virtuale e foodwriter" Csaba dalla Zorza, con il suo bellissimo bimbo, la quale ha dimostrato di essere proprio come appare in televisione, carina, gentile ed elegante sia nell'aspetto che nei modi.
Ritornati a casa, con gli occhi illiminati da tutte le lucine della città, abbiamo preparato il nostro bellissimo albero di Natale, quest'anno in collaborazione anche del piccolino, che per fortuna ci ha aiutato ad attaccare le palline e non a tirarle giù :), il presepe, ed un paesaggio di montagna, tutto originale!
Fatto ciò, abbiamo continuato ad addolcire questa giornata con la preparazione di buonissimi biscottini al cacao.




Biscottini al cacao senza lievito



Cosa serve:
250 gr. di farina 00
65 gr. di burro
10 gr. di cacao amaro
120 gr. di zucchero
1 uovo
7 gr. di cremor tartato
3 gr. di bicarbonato


In un robot (io ho usato il bimby), inserire tutti gli ingredienti e mescolare. Amalgamare poi il tutto, su una spianatoia, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Avvolgere il panetto nella pellicola trasparente e lasciare riposare in frigorifero per circa 30 minuti. Trascorso questo tempo, riprendere l'impasto e stenderlo tra due fogli di carta da forno con il mattarello, fino ad avere uno spessore di circa 5 mm e creare i biscotti con le formine a piacere. Posizionare i biscotti sulla leccarda del forno, ricoperta con la carta da forno, e cuocere a 180° per circa 10 minuti. Lasciare intiepidire e gustare i biscottini spolverizzati con lo zucchero a velo.
Buona merenda

venerdì 30 novembre 2012

Dolcetti variegati

Con i bimbi a casa con l'influenza cosa si può fare per tenerli occupati e distrarli dai fastidiosi sintomi  se non preparare dei dolcetti? Questa settimana rinchiusi in casa, sia per la pioggia sia per via degli occhi lucidi, nasi colanti e tosse, ci siamo dati alla pazza gioia con impasti di vario genere, da quelli dolci e salati  da mangiare, a quelli per giocare dalla pasta di sale, alla colla casalinga e ai glitter colorati! La casa è impiastricciata ma almeno abbiamo passato il tempo insieme, divertendoci!

Dolcetti variegati
(ricetta ispirata dalla rivista Cucina Moderna)





Cosa serve:
(a me sono venuti circa 9 dolcetti)

2 uova
100 gr. di zucchero
50 gr. di burro
125 ml di yogurt alle nocciole
100 gr. di farina
50 gr. di fecola di patate
1 bustina di lievito per dolci
1 cucchiaio di cacao

Io ho usato il bimby, ma si può fare in un robot classico, inserendo tutti gli ingredienti, uova, zucchero e poi il burro, lo yogurt, la farina setacciata, la fecola ed il lievito. Una volta amalgamati tutti gli ingredienti, dividere il composto a metà in due ciotole, ad una unire il cucchiaio di cacao. Distribuire i due composti ottenuti negli stampini di alluminio, con all'interno i pirottini di carta (se non si hanno, basterà imburrare ciascun stampino) e alternare i due composti, mescolandoli con uno stecchino di legno. In forno già caldo a 170° per circa 25'.
Buona merenda.

Con questa ricetta partecipo al contest di Assunta La cuoca dentro

mercoledì 28 novembre 2012

Un pasticcio...nel cottage: cena in British style!

Dopo la cena in stile francese con la zuppa di cipolla, rimaniamo ancora in campo internazionale con un piatto della tradizione contadina inglese: il cottage pie! Non è altro che un pasticcio di carne, ricoperto di puré di patate, veramente buono! Cercando la ricetta in giro per il web, ho visto che vi sono varie interpretazioni del piatto; nello stesso è prevista anche la Salsa Worchester, molto english, ma io non l'avevo, e così ho preparato la mia versione. Ho utilizzato infatti per il puré, oltre alle patate anche la zucca e nel ragù di carne, anziché inserire i piselli, ho aggiunto dei funghi trifolati che hanno dato un sapore "country" al piatto.

Il mio Cottage pie





Cosa serve:
(le quantità si intendono per due porzioni abbondanti)

per il ragù:
400 gr. di macinato di manzo
1 carota
1/2 cipolla
1/2 peperone giallo
un grattatina di noce moscata
un bicchiere di vino rosso
una foglia di alloro
2 cucchiai di passata di pomodoro
180 gr. di funghi trifolati
10 gr. di burro
brodo vegetale q.b.
olio
sale

per il purè:
300 gr. di zucca
3 patate medie
40 gr. burro
due cucchiai di latte
due cucchiai di parmigiano reggiano

Preparare il ragù, rosolando in una padella le verdure con un filo d'olio, unire la carne e, appena cambia colore, sfumare con il vino rosso. Dopo qualche minuto, aggiungere la passata di pomodoro, il sale, l'alloro, la noce moscata ed il burro, un mestolino di brodo. Lasciare cuocere per circa 40 minuti. Aggiungere i funghi trifolati e cuocere ancora per circa 10 minuti. Nel frattempo preparare il puré: io ho cotto le patate e la zucca insieme, a vapore. Una volta pronte, schiacciarle ed unire il sale, il burro, il latte ed il formaggio ed amalgamare gli ingredienti, deve risultare abbastanza denso. Posizionare il ragù in una teglia da forno, versare sopra il purè ottenuto e passare in forno caldo a 180° per circa 30 minuti, o per il tempo necessario ad ottenere una crosticina. Lasciare intiepidire e servire.
Buon appetito

Con questa ricetta partecipo al contest di Cinzia   in collaborazione con Salter

patecipi !?!

lunedì 26 novembre 2012

Anche le zuppe...di cipolla piangono!!!

A chi non scappa qualche lacrimuccia quando affetta la cipolla? Bhe stavolta con il sistema appreso nelle varie trasmissioni di cucina i pianti sono stati quasi inesistenti. Ebbene, tenendo in bocca un cucchiaino di metallo, non si hanno offuscamenti della vista! Ieri sera mi sono quindi dilettata nel preparare questo gustoso piatto della cucina francese, che avevo già sperimentato lo scorso inverno ed ero stata piacevolmente sconvolta dal suo sapore delicato. Dopo sarebbe meglio avere contatti soltanto con chi ha potuto deliziarsi con questa soupe! E' stata una piacevole scoperta anche il gruvyère, ammetto che la prima volta, non trovandolo al supermercato, ho optato per un altro formaggio.


Soupe à l'oignon- zuppa di cipolle






Cosa serve: (per 2 persone)
300 gr. di cipolle bianche (circa 4 piccole)
un cucchiaio di farina
40 gr. di burro
500 ml di brodo vegetale
sale
formaggio gruyère grattugiato
due fette di pane casareccio

Pulire, lavare e affettare finemente le cipolle. Posizionarle in una padella con il burro, lasciare andare a fuoco basso per alcuni minuti, coperte con un coperchio. Unire il cucchiaio di farina e mescolare finché la stessa non viene assorbita. Bagnare con il brodo caldo e lasciare cuocere a fuoco lento finché le cipolle non si ammorbidiscano bene. Aggiustare di sale e versare nelle ciotoline. Spolverare con il gruvyère grattugiato e unire le fette di pane. Passare sotto il grill del forno già caldo fino a doratura.
Bon appétit

domenica 25 novembre 2012

Pasta al forno della cuoca in relax

La domenica mattina, lo sa bene chi ha dei bambini, è impossibile pensare di poltrire a letto fino a tardi e quindi  ancora un po' assonnati si organizza il pranzo in tutto relax cercando di dedicare le giuste attenzioni ai piccoli a casa da scuola. Questo pasta mi è stata ispirata, modificandola secondo i miei gusti, dalla mia "amica foodwriter" Csaba dalla Zorza, della quale ormai ho un ricettario di tutto rispetto da sperimentare, che ha definito questa pietanza "un piatto della cuoca pigra" in una puntata de "Il mondo di Csaba" su Alice/Arturo.tv, proprio perché si prepara in anticipo, in modo tale da potersi concedere un po' di tempo per fare altre cose, un giretto in bicicletta, una passeggiata, un salto sullo scivolo, prima dell'ora di pranzo. La pasta al forno ufficiale viene prepara dalla nonna con tutte le dovute attenzioni al piatto!!!!

La mia pasta al forno rapida e gustosa




Cosa serve:
1 carota
1 costa di sedano e qualche foglia di basilico (che resistono ancora sul mio terrazzino)
1/2 cipolla
1/2 peperone giallo
300 gr. di passata di pomodoro
1 mozzarella
olive verdi a piacere  
olio
parmigiano reggiano
400 gr. di rigatoni o penne

Preparare il soffritto con le verdure tagliate a pezzettini e un filo d'olio, unire la passata di pomodoro, qualche foglia di basilico e salare. Cuocere per circa una ventina di minuti o finché le verdure non si saranno ammorbidite. Nel frattempo portare ad ebolizzione l'acqua salata, lessare la pasta per metà del tempo indicato sulla confezione. Scolarla e versarla in una teglia da forno e condire con il sughetto preparato, unire le olive tagliate a rondelle, la mozzarella a pezzetti, aggiustare di sale, condire con un filo d'olio, oppure come dice Csaba "per essere più gourmand qualche fiocchetto di burro" e aggiungere qualche cucchiaio di parmigiano reggiano. Posizionare la teglia in forno già caldo a 180° finché non si sarà formata una piacevole crosticina sulla superficie.
Buon appetito

sabato 24 novembre 2012

La mia ciocco-pere, con frolla all'olio

Apperò è già passato un mese da quando ho preparato questa crostata, che ho portato a casa dei miei in occasione del compleanno di mia mamma, e ancora non l'avevo pubblicata. Ma rimediamo subito, postandala in occasione di un'altra festa, il Santo Patrono della mia città di crescita, San Prospero, che oltre alle cerimonie sacre, prevede anche un aspetto "profano", che viene rappresentato dal grande mercato ambulante, nonché da bancarelle che espongono tutti i prodotti dell'autunno, funghi, castagne, nocciole e da manifestazioni culturali e gastronomiche!
Questa crostata è stata preparata con una base di pasta frolla all'olio, che usa sempre mia mamma per la sua versione con la marmellata e, per il ripieno ho fatto un mix di due ricette di uno speciale sul cioccolato della Cucina Moderna Oro (quella originale prevedeva il vino, che io ovviamente ho omesso, dovendo far assaggiare il dolce anche ai mie bimbi). Noi la abbiamo gustata con il caffé dopo pranzo, e qualcuno con qualche bicchierino di nocino, fatto in casa, e a merenda con una fumante tazza di cioccolata calda.












Cosa serve:
per la frolla all'olio
300 gr. di farina
90 gr. zucchero
70 ml di olio di semi di mais (questa volta ho usato semi di girasole)
un pizzico di sale
1 bustina di lievito per dolci
la scorza di un limone
2 uova intere

per la crema:
3 pere (più una per l'interno)
120 gr. zucchero
200 gr. cioccolato fondente
2 uova intere
1 tuorlo
300 ml di acqua
succo di mezzo limone
un goccio di latte

Preparare la frolla, versando tutti gli ingrendienti nel mixer (io ho usato il bimby), fino ad ottenere delle briciole. Trasferirle sul piano di lavoro ed impastare ed ottenere un panetto liscio, ricoprire con la pellicola trasparente e lasciare riposare in frigo per circa 30 minuti. Riprendere la palla e stenderla tra due fogli di carta da forno, posizionarla sullo stampo, eliminando le parti che fuoriescono dal bordo (io con questi ho ricavato qualche biscottino) e, lasciando la carta da forno, ricoprire con legumi secchi, facendo la cosiddetta cottura in bianco (ovvero senza il ripieno). Infornare a 180° per circa 20 minuti. Nel frattempo, lavare e sbucciare le 3 pere, tagliarle a spicchi e posizionare in un pentolino con l'acqua, il succo di limone e due cucchiai circa 40 gr. di zucchero. Lasciare bollire per circa 10 minuti, controllare che le pere non si disfino. Preparare la crema al cioccolato, sciogliendo il cioccolato nel micronde con un goccio di latte. Mescolare velocemente le uova con lo zucchero rimasto, incorporare il cioccolato fuso e unire l'altra pera a pezzetti. Eliminare i legumi e la carta da forno dalla frolla e versare la crema al cioccolato, sgocciolare le pere a spicchi e inserirle a raggiera. In forno a 180° per altri 20 minuti circa, o finché non si addensa la crema. Lasciare raffreddare e servire.
Buon appetito.


P.S.:  lo sciroppo che si forma con la cottura delle pere, si può spennellare sulla crostata, una volta fredda per renderla lucida. (io non l'ho fatto ed era buona lo stesso, non eccessivamente dolce).




venerdì 23 novembre 2012

Un rientro sul blog col ....cavolo leggero!

Ultimamente ho trascurato un po' il blog, presa dall'entusiasmo iniziale, mi sono presa una pausa, complice anche il fatto che abbiamo avuto ospiti a casa i nonni e quindi i momenti liberi erano tutti per loro!!! In questi giorni ho potuto quindi, con l'aiuto di mammina, ampliare il mio repertorio di piatti da postare nei prossimi giorni. Intanto ecco un cortorno sfizioso da preparare con il piacere del tepore che fuoriesce dal forno.
Girando fra le varie bancarelle di frutta e verdura, la settimana scorsa ho trovato un cavolfiore verde e ho deciso di provarlo...ovviamente il sapore è uguale a quello bianco, cambia il colore solo perché cresce scoperto dalla foglie! Per farlo mangiare in maniera diversa anche ai piccoli, ho preparto un gratin leggero perché senza la besciamella, ma ugualmente gustoso.


Gratin di cavolo verde





Cosa serve:
un cavolfiore verde di circa 600 gr.
sale
acqua
200 gr. robiola
latte q.b.
parmigiano reggiano q.b.

Lavare il cavolfiore e dividere in cimette. Cuocere in abbondante acqua salata per alcuni minuti. Sgocciolare le cimette e posizionarle in una pirofila da forno. Nel frattempo preparare la crema con la robiola e qualche cucchiaio di latte, amalgamere il composto finché non si ottiene una crema quasi liquida. Versare sulla verdura ed unire altri due cucchiai di latte nella pirofila, cospargere di parmigiano reggiano. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 30 minuti o finché la superficie non è ben dorata. Servire tiepido.
Buon appetito


P.S.: per ovviare all'odore forte del cavolfiore, vale sempre la mollica di pane imbevuta di aceto.

domenica 11 novembre 2012

Tanti auguri a me, tanti auguri a me!!!

Oggi e' il mio compleeee! Ben 37 anni! Mi sembra ieri di averne compiuto 30, come vola il tempo veramente! Pero' non tornerei indietro assolutamente,  perché essere svegliati dai baci umidicci dei miei due piccoletti e sentirli cantare la canzoncina di auguri, nn ha proprio prezzo!
Che emozione poi il primo biglietto scritto dal mio grandone!
Dopo i festeggiamenti a pranzo fuori, ci siamo coccolati a casa con una buon merenda cioccolatosa, preparata insieme anche al papi!


Plumcake al cioccolato e ricotta


Cosa serve:
50 gr. mandorle
2 uova
200 gr. di zucchero (anche 50 gr. in più ci starebbero bene)
100 gr. di ricotta
250 gr. farina 00
100 gr. cioccolato fondente
50 gr. burro
1 bustina di lievito per dolci
latte q.b.
un pizzico di sale

Tritare le mandorle nel mixer. In una ciotola sbattere le uova con lo zucchero e il burro (anche nel mixer va bene); aggiungere la ricotta, un pizzico di sale e la farina setacciata insieme al lievito. Sciogliere nel micronde il cioccolato con un goccio di latte. Unire al composto insieme alle mandorle. Se risulta troppo denso, aggiungere al composto altro latte. Versare in uno stampo da plumcake, ricoperto di carta da forno e cuocere in forno, precedentemente riscaldato, alla temperatura di 150° per circa 50/60 minuti. Verificare la cottura con la prova stecchino.
Far raffreddare e servire.
Buon appetito

venerdì 9 novembre 2012

Un contorno coi FI..n..OCCHI!

L'altra sera ho preparato questo semplice contorno con i finocchi, che cotti sinceramente non mi piacciono molto, ma nella veste "in rosa" hanno ottenuto il giusto gradimento e quel tocco particolare dato proprio dal pepe! Per questo piatto mi sono ispirata ad una ricetta che avevo a suo tempo ritagliato da una rivista di cucina.


Finocchi al pepe rosa



Cosa serve:
1 finocchio grosso
una foglia di alloro
due cucchiai di vino bianco secco
olio
sale
pepe rosa


Pulire i finocchi, elimindando le foglie esterne più dure e le barbine, lavarli e tagliarli a fette non troppo spesse. In una padella versare due cucchiai di olio, rosolare le fette di finocchio per alcuni minuti, unire l'alloro, salare e sfumare con il vino bianco. Aggiungere i grani di pepe rosa, bagnare con un goccio di acqua eventualmente, e cuocere per circa 10 minuti o finché i finocchi non saranno ammorbiditi ma ancora integri. Servire tiepidi con i ciuffetti delle barbine e qualche grano di pepe rosa, come decorazione.
Buon appetito

giovedì 8 novembre 2012

Pollo saltato in padella!!!

Il petto di pollo è stata una piacevole scoperta da quando ho i bimbi piccoli, un po' più cresciutelli, perché può essere preparato in vari modi. Uno di questi è proprio la versione saltata in padella con le verdure, per renderlo un piatto nutrienti e completo. Al  posto del pane, ho utilizzato un semplice riso basmati, condito con un filo d'olio e semi di sesamo tostati, per rendere il tutto più croccantino, e un goccio di aceto balsamico. Le verdure non sono proprio di stagione, ma avevo in archivio questo piatto e stava andando nel dimenticatoio :)!!! In alternativa si possono usare i piselli, che surgelati, si hanno sempre a disposizione.


Petto di pollo in padella con le verdure





Cosa serve:
6 fette di petto di pollo
2 zucchine
1 spicchio d'aglio
1/2 cipolla
1/2 peperone giallo e due piccoli verdi
olio
un pizzico di origano secco
sale
un cucchiaio di aceto balsamico

per accompagnare:
150 gr. di riso basmati
un cucchiaio di semi di sesamo
olio
sale
aceto balsamico


Rosolare in padella la cipolla, con le verdure tagliate a pezzetti o a rondelle, nel caso delle zucchine. Unire i petti di pollo, ridotti a striscioline. Saltare in padella per alcuni minuti, finché la carne non sarà cotta, aggiungere eventualmente un goccio d'acqua, se dovesse asciugarsi troppo. Salare e aggiungere un pizzico di origano. Mescolare e sfumare solo alla fine con l'aceto balsamico. Serviere con il riso basmati precedentemente cotto in una pentola di acqua salata. A parte tostare in una padella i semi di sesamo bianchi o neri a piacere, e unirli al riso insieme ad un goccio d'olio e l'aceto balsamico.
Buon appetito




mercoledì 7 novembre 2012

Una "carbonara "...fusion!!!

L'altra sera ero partita con l'idea di preparare il riso alla cantonese, ma poi a seguito delle lamentele sul riso da parte del grandone (che a scuola però mi ha detto di aver iniziato ad assaggiare), ho desistito. Ho così preparato una sorta di "carbonara" quasi vegetale, in versione fusion: con gli stessi ingredienti previsti per il riso alla cantonese, ossia piselli, prosciutto, uova, ho condito gli spaghetti, tanto amati da entrambi i miei bimbetti.


Carbonara similcantonese





Cosa serve:
300 gr. spaghetti
2 uova
1/2 cipolla
400 gr. pisellini surgelati
90 gr. prosciutto cotto a pezzettini
olio
sale
parmigiano reggiano
In una padella rosolare la cipolla con l'olio e un cucchiaio di acqua, per non farla bruciare. Nel frattempo portare ad ebollizione in una pentola l'acqua salata, cuocere i pisellini surgelati per circa 10 minuti. Scolarli con una schiumarola e versarli nella padella con la cipolla e saltare per qualche minuto. Nella pentola con l'acqua, cuocere gli spaghetti. A parte in una ciotola sbattere le uova, con un pizzico di sale, aggiungere un cucchiaio di formaggio grattugiato e mescolare. A cottura della pasta ultimata, scolare gli spaghetti, unirli ai piselli, versare le uova sbattute ed infine il prosciutto cotto. Mescolare il tutto finché le uova non si saranno rapprese. Servire il piatto.
Buon appetito

martedì 6 novembre 2012

Che gnocco!!!

Non mi riferisco a Brad Pitt, che ci sta ossessionando con la sua voce "cavernicola", come testimonial di un noto profumo femminile (che personalmente non mi piace - ne preferisco altri sempre della stessa marca però)...ma al gnocco da mangiare, una specie di focaccia tipica del reggiano e del modenese, non proprio leggera, ma buonissima. La ricetta viene dalla raccolta di mia mamma, che ha avuto tempo fa dalla stessa vicina della torta tenerina, non so se sia quella originaria, comunque è quella che mi piace e che ho sperimentato con le mie manine. Lo o il gnocco, come l'ho sempre chiamato e continuo a fare anche adesso, rappresentava la mia merenda delle Superiori; vicino alla scuola vi era un forno, dal quale si sprigionavano certi profumi; anche se avevi appena fatto colazione con cornetto e capuccino, potevi fiondarti al volo su un bel pezzo di gnocco, che bontà!!! A casa lo mangiamo anche in sostituzione del pane o, come accompagnamento ad un piatto di salumi e formaggi.

Il mio primo gnocco


 










Cosa serve:
500 gr. farina 00
70 gr. lardo macinato (io ne ho usato un po' meno)
2 cucchiaini di sale
un giro d'olio
250 ml d'acqua
un cubetto di lievito di birra (25 gr.)

Sciogliere il lievito in una tazza di acqua (circa 250 ml). In una ciotola versare la farina, creare al suo interno un piccolo buco, nel quale unire il sale, ricoprire con un po' di farina e versare il lievito sciolto, il lardo e un giro di olio. Cominciare ad impastare e se risultasse un impasto troppo asciutto, aggiungere altra acqua. Bisogna ottenere un impasto morbido. Creare una palla liscia, coprire con un canovaccio e lasciare lievitare per circa 2 ore, lontano da correnti fredde (ad es. il forno spento). Trascorso questo tempo, riprendere l'impasto e lavorarlo ancora per qualche minuto, con le mani leggermente infarinate. Formare nuovamente una palla e lasciare lievitare ancora per un paio di ore. Dopodiché versare l'impasto lievitato su una teglia ricoperta di carta da forno e allargarlo, fino a creare un rettangolo; se dovesse appiccicarsi alle mani, utilizzare un po' di farina. Creare dei piccoli buchi con i polpastrelli e aggiungere dei pezzetti di lardo qua e là sulla superficie. In forno a 180° per 30 minuti, o finché non risulta ben dorato. Servire tiepido con salumi a piacere ma anche da solo è perfetto!!!
Buon appetito

P.S.: esistono anche versioni più alte e morbide, ma a me piace questa versione più croccante!